Il professore Santino Spinelli, docente di Lingua e Cultura Romani’ e Lingue e Processi culturali presso l’università degli studi “Gabriele D”Annunzio ” di Chieti, musicologo, musicista, poeta, personalità davvero poliedrica, ha raccontato, attraverso parole e musica, che cosa è stato il SAMUDARIPEN, lo sterminio, il dramma (dobbiamo dirlo) spesso dimenticato, sottaciuto, del popolo Rom e Sinti, che ha pagato tra il 1940 ed il 1945 un prezzo altissimo ai deliri del nazifascismo: 500 mila morti in tutta Europa.
Il 27 gennaio di 75 anni fa furono abbattuti i cancelli di Aushwitz e Birkenau: la giornata dedicata alla memoria vuole essere un monito per tutti a non voltare la testa dall’altra parte, a non essere mai indifferenti. Gli adulti hanno la grande responsabilità di tramandare la memoria alle nuove generazioni, ma la memoria del tempo passato non può essere solo celebrazione deve tradursi in una linea di condotta proiettata ad arginare il sempre possibile ritorno degli orrori del passato.
Solo il riconoscimento dell’altro, mediante il dialogo e l’accoglienza, mediante il nostro stesso metterci in gioco, è la condizione per la realizzazione più piena della nostra migliore identità. Operiamo per evitare che ulteriori tragedie si aggiungano alle incancellabili efferatezze del passato.