Ricostruzione - Spi Cgil Abruzzo Molise https://www.spicgilabruzzomolise.it Fri, 29 Mar 2024 09:11:42 +0000 Joomla! - Open Source Content Management it-it L'Aquila, ricordare la tragedia per progettare il futuro https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/l-aquila-ricordare-la-tragedia-per-progettare-il-futuro.html https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/l-aquila-ricordare-la-tragedia-per-progettare-il-futuro.html foto Simona Caleo
dal sito web collettiva.it. Dodici anni fa il terremoto che ha colpito la città e la provincia abruzzese.

Il ricordo della Cgil nazionale e della Camera del Lavoro: "È necessario lavorare per garantire la sicurezza di tutti i cittadini”

“A dodici anni dall'evento sismico che coinvolse l'Aquila e i comuni vicini, provocando vittime e danni enormi al territorio, la Cgil nazionale e la Camera del Lavoro del capoluogo abruzzese sono vicine alle famiglie colpite dai lutti e a tutti i cittadini coinvolti”. È quanto si legge in una nota congiunta della Confederazione nazionale e della Cgil dell'Aquila.

“Ricordare il passato – continuano – è fondamentale per progettare il futuro, e il momento del ricordo deve essere anche il momento della consapevolezza che occorre agire per evitare che eventi come il terremoto abbiano drammatiche conseguenze. È necessario lavorare per garantire la sicurezza delle cittadine e dei cittadini – concludono Cgil nazionale e Cgil dell'Aquila – con l'impegno di una ricostruzione di qualità e del rilancio socio economico dei territori, colpiti ulteriormente dalla pandemia che aumenta la fragilità delle comunità”.

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l.delpapa@abruzzo.cgil.it (Redazione SPI CGIL L'Aquila) Ricostruzione Tue, 06 Apr 2021 17:51:53 +0000
Donazione Spi Cgil: a L'Aquila posa prima pietra recupero ex asilo occupato https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/donazione-spi-cgil-a-l-aquila-posa-prima-pietra-recupero-ex-asilo-viale-duca-degli-abruzzi.html https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/donazione-spi-cgil-a-l-aquila-posa-prima-pietra-recupero-ex-asilo-viale-duca-degli-abruzzi.html Donazione Spi Cgil: a L'Aquila posa prima pietra recupero ex asilo occupato
Newstown.it di Nello Avellani Si è svolta stamane la cerimonia per la posa della prima pietra dei lavori di ristrutturazione e consolidamento dell’ex asilo nido di viale Duca degli Abruzzi.

Ad 11 anni e mezzo dal terremoto del 2009, l’edificio – per lungo tempo occupato e divenuto negli anni della ricostruzione luogo di ritrovo, socialità, produzione e fruizione culturale – sarà oggetto di un intervento da piùdi 2 milioni e mezzo di euro, di cui 2 finanziati da Regione Abruzzo e oltre 500 mila euro messi a disposizione dallo Spi-Cgil.

Al termine dei lavori che, da tempi contrattuali, dovrebbero concludersi in 330 giorni, poco meno di un anno, l’edificio sarà destinato in parte a centro anziani, al piano seminterrato, e in parte a centro polivalenteper i giovani, con l'ambizione di costituire un polo di aggregazione per la collettività.

Le attività legate al centro anziani sono pensate al piano terreno in modo da essere in forte relazione con il giardino esterno e la possibilità di accedere all'edificio in maniera indipendente rispetto allo spazio giovani cheavrà tempi e modi differenti di utilizzo.

Al piano rialzato, con accesso da viale Duca degli Abruzzi, sono inserite le attività aperte al pubblico e di servizio alla cittadinanza, quali Informagiovani, Consulta giovanile, sale mostre e conferenze ed il caffé letterario, quest'ultimo dotato anche di un proprio ingresso indipendente.

Al piano primo, infine, sono previsti spazi per laboratorio, incontri, emeroteca e multimedia, con la possibilità di utilizzare la terrazza presente a nord. Il progetto degli spazi aperti prevede un generale riordino delle pavimentazioni e delle aree verdi, ed il recuperodelle recinzioni esistenti su tre fronti principali del lotto.

Alla cerimonia di stamane hanno partecipato il sindaco Pierlugi Biondi , il vice sindaco con delega alle Opere pubbliche Raffaele Daniele, l'assessore regionale Guido Quintino Liris, referenti dello Spi Cgil e del Consorzio stabile Medil SpCA che si è aggiudicato i lavori.

Leggi la relazione del Comune dell'Aquila sull'intervento

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l.delpapa@abruzzo.cgil.it (Redazione SPI CGIL L'Aquila) Ricostruzione Wed, 28 Oct 2020 18:04:03 +0000
Donazione Spi Cgil: a L'Aquila inizia recupero ex asilo viale Duca degli Abruzzi https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/donazione-spi-cgil-a-l-aquila-inizia-recupero-ex-asilo-viale-duca-degli-abruzzi.html https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/donazione-spi-cgil-a-l-aquila-inizia-recupero-ex-asilo-viale-duca-degli-abruzzi.html Donazione Spi Cgil: a L'Aquila inizia recupero ex asilo viale Duca degli Abruzzi
L'Aquila viale Duca degli Abruzzi stabile ex ONMI ex Asilo occupato. In questo stabile fino al 6 aprile 2009 aveva sede il Centro sociale anziani del centro storico.

Dopo il terremoto del 2009 lo Spi nazionale lanciò una sottoscrizione con lo scopo di sostenere la ricostruzione riaffermando la necessità di ridare vita al cuore della città: il suo centro storico.

Furono raccolti oltre 500.000 euro e sottoscritta con il Comune dell'Aquila una convenzione con cui si destinavano i fondi alla ristrutturazione dello stabile con l'impegno di farne un #centrointergenerazionale.

Sono passati molti anni, la ricostruzione pubblica all'Aquila è tuttora in difficoltà ma finalmente ci siamo! L'appalto è stato aggiudicato!

È stato emozionante fotografare il cartello esposto. Guardatelo! È la testimonianza dell'impegno e del legame del sindacato con il territorio, della capacità dei suoi iscritti e delle sue iscritte di coinvolgere i cittadini in piccole ma grandi imprese, di segnare con pazienza e costanza la via che porta la memoria verso il futuro.

Il 28 ottobre lo Spi Cgil parteciperà alla cerimonia organizzata dal Comune dell'Aquila per la posa della prima pietra.

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l.delpapa@abruzzo.cgil.it (Redazione SPI CGIL L'Aquila) Ricostruzione Fri, 23 Oct 2020 11:10:57 +0000
L'Aquila: ricostruzione pubblica e donazione Spi Cgil nazionale https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/l-aquila-ricostruzione-pubblica-e-donazione-spi-cgil-nazionale.html https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/l-aquila-ricostruzione-pubblica-e-donazione-spi-cgil-nazionale.html L'Aquila: ricostruzione pubblica e donazione Spi Cgil nazionale
#donazionespicgilsisma2009 La foto è stata scattata il 29 giugno del 2016 durante la festa nazionale di LiberEtà in occasione della visita all'asilo occupato delle delegazioni dello Spi Cgil. 

Abbiamo linkato quell'articolo per ricordare le attività culturali svolte all'asilo occupato durante il lungo periodo post sisma e per ricordare che alla ristrutturazione dello stabile è destinata la donazione dello Spi Cgil Nazionale di 520 mila euro.

Nell'edificio prima del sisma c'era il Centro sociale anziani del centro storico e si decise, all'epoca, di destinare il ricavato della sottoscrizione di pensionati e cittadini a detta struttura sita nel centro storico per riaffermare la necessità di ridare senso e vita con un luogo fisico da destinare a centro di aggregazione intergenerazionale, a quello che era stato il fulcro delle relazioni di una intera comunità.

È passato molto tempo ma, nell'ambito dei tanti ritardi nella ricostruzione pubblica, abbiamo ritenuto di insistere nel nostro progetto di ricostruzione fisica e sociale insieme, abituati ed abituate a lottare per ottenere i risultati voluti.

Il 30 marzo scorso la Giunta del Comune dell'Aquila ha approvato il progetto definitivo-esecutivo per i lavori di ristrutturazione e consolidamento dell’ex asilo di viale Duca degli Abruzzi, per un importo di 2 milioni e mezzo di euro, da destinare a spazio aggregativo per giovani e anziani (deliberazione G.C. n 179 del 30 marzo 2020 "Lavori di ristrutturazione e consolidamento dell'ex asilo sito in viale Duca degli Abruzzi da destinare a spazio giovani e centro anziani - L'Aquila - CUP: C11E14000350002. Aprovazione del progetto definitivo-esecutivo (UNICO LIVELLO) ai sensi dell'art. 7 comma c) del D.P.R. 380/01).

I lavori potrebbero iniziare alla fine del 2020.

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l.delpapa@abruzzo.cgil.it (Redazione SPI CGIL L'Aquila) Ricostruzione Wed, 01 Apr 2020 12:42:13 +0000
Montereale e Cagnano (AQ): cerimonia pubblica consegna mezzi trasporto https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/cerimonia-pubblica-consegna-mezzi-trasporto.html https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/cerimonia-pubblica-consegna-mezzi-trasporto.html Montereale e Cagnano (AQ): cerimonia pubblica consegna mezzi trasporto
Pioveva molto ieri mattina nell’aquilano ma andando verso l’Alto Aterno un sole augurale ha fatto compagnia ai rappresentanti nazionali e territoriali dei Sindacati dei pensionati Cgil Cisl Uil

che si recavano a Montereale e Cagnano Amiterno per partecipare alla Cerimonia pubblica di consegna ai due Comuni di un pulmino e di una utilitaria.

La consegna dei mezzi di trasporto, acquistati con un’iniziativa di solidarietà dei sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil a sostegno delle popolazioni terremotate, è avvenuta nel corso di una doppia cerimonia, iniziata a Montereale e proseguita poi a Cagnano. E’ stata una giornata emozionante all’insegna della condivisione e della solidarietà che ha riconfermato il valore, l’opportunità e il beneficio per le comunità locali delle relazioni tra le istituzioni locali e i corpi intermedi quali le organizzazioni sindacali.

Presenti Massimiliano Giorgi e Iside Di Martino rispettivamente Sindaci di Montereale e di Cagnano, Franca Ferraro, vicaria del Prefetto Cinzia Torraco, i segretari nazionali Ivan Pedretti Spi Cgil, Patrizia Volponi Fnp Cisl, Livia Piersanti Uilp Uil, i segretari regionali e territoriali dei tre sindacati.

Nella Sala gremita del nuovo Municipio di Montereale il sindaco Massimiliano Giorgi ha aperto la cerimonia esprimendo gratitudine e ringraziando i Sindacati per la donazione che consente di far fronte alla necessità dei cittadini, sia anziani che giovani, di spostarsi da e tra le numerose frazioni dei due Comuni per usufruire dei servizi essenziali e di quelli ricreativi. La dott.ssa Franca Ferraro, vicario del Prefetto dell’Aquila dr.ssa Cinzia Torraco, ha portato il saluto suo personale e quello del Prefetto assicurando la massima attenzione alle vicende dei territori in particolar modo quelli in difficoltà. Iside Di Martino, Sindaco di Cagnano Amiterno, ha messo in evidenza il valore della solidarietà di persone lontane nei confronti di territori colpiti da vari terremoti ed il valore della gratitudine di popolazioni che vivono in un territorio bellissimo al confine tra due Regioni, il Lazio e l’Abruzzo, ma fortemente fragile non solo perché interessato dagli eventi sismici ma perché segnato dalle difficoltà tipiche delle aree interne. Ha detto «è un giorno importante per le nostre piccole comunità, che hanno sentito la solidarietà e la vicinanza dei sindacati, ai quali va la nostra gratitudine». I due Sindaci hanno colto l’occasione per ricordare che la RSA, volano economico per il territorio ed importante servizio sociale per tanti anziani dell’Alto Aterno, è ancora chiusa a causa degli eventi sismici e non è noto il motivo per cui il giorno dell’apertura delle buste per decidere l’assegnazione dei lavori, tutto è stato bloccato. Se non ci saranno risposte e chiarimenti si proclamerà una mobilitazione generale non solo dell’Alto Aterno ma di tutti i Sindaci del comprensorio che già hanno dato la loro adesione.

In chiusura sono intervenuti i segretari nazionali delle tre Organizzazioni Sindacali che hanno evidenziato l’impegno unitario costante profuso al fianco delle popolazioni terremotate con azioni concrete, come hanno fatto, grazie allo straordinario senso di solidarietà dei pensionati di tutta Italia, nei vari territori fin dall’inizio di quel terribile evento che ha sconvolto la vita di migliaia di persone, molte delle quali sono anziane, .

Dopo la Cerimonia di consegna, i Sindaci, i Segretari e gli intervenuti si sono spostati al Municipio di Cagnano Amiterno per firmare il Protocollo d’intesa tra i due comuni abruzzesi e le tre sigle sindacali, in cui i due Comuni si impegnano ad utilizzare i due mezzi donati in forma solidale e cooperativa, in base ad un’apposita regolamentazione interna definita “Convenzione per garantire la Mobilità Sociale”, che sarà resa pubblica.

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l.delpapa@abruzzo.cgil.it (Redazione SPI CGIL L'Aquila) Ricostruzione Sat, 15 Feb 2020 15:37:15 +0000
Lavoro nei cantieri sismici e in Abruzzo: la Fillea Cgil lancia due proposte di legge https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/lavoro-nei-cantieri-sismici-e-in-abruzzo-la-fillea-cgil-lancia-due-proposte-di-legge.html https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/lavoro-nei-cantieri-sismici-e-in-abruzzo-la-fillea-cgil-lancia-due-proposte-di-legge.html Lavoro nei cantieri sismici e in Abruzzo: la Fillea Cgil lancia due proposte di legge
dal sito web di Newstown di Eleonora fagnani. Modifiche legislative, a livello nazionale e regionale, a favore della qualità e regolarità del lavoro nei cantieri e per la gestione ottimale…

All'evento hanno partecipato Alessandro Genovesi, segretario generale nazionale della Fillea Cgil, Guido Quintino Liris, assessore regionale Aree Interne e Cratere, Graziano Gorla, segretario nazionale Fillea Cgil-Dipartimento legalità; Carmine Ranieri, segretario generale Cgil Abruzzo e Molise, Silvio Amicucci, segretario regionale Fillea Cgil Abruzzo-Molise ed Emanuele Verrocchi, segretario provinciale Fillea Cgil L'Aquila.

L'iniziativa è stata occasione per riportare l'attenzione sull'Aquila e tracciare un bilancio dell'attività del settore edile nel processo di ricostruzione, a dieci anni dal sisma. Sulla base dei dati forniti dalla Cassa Edile dell''Aquila, alla fine del 2009 le imprese iscritte tra Cassa e Scuola edile della provincia dell’Aquila erano 1.424, nel 2018 sono scese a 1.166, con un saldo passivo pari a 258. Soltanto nell'ultimo anno (2018) il numero di occupati nel settore edile in provincia ha registrato un calo di 800 posti di lavoro (nell'ultimo semestre sono stati tuttavia recuperati 168 lavoratori). Complessivamente nell'arco del decennio, si è passati da 8703 occupati (2009) a 8351 (2018). Contestualmente il settore ha visto un innalzamento dell'età media dei lavoratori (45 anni), molti dei quali stranieri.

"Ciò testimonia la scarsa attrattività del settore per i giovani -ha affermato Emanuele Verrocchi- che si orientano verso altri mestieri impoverendo il comparto, ritenuto incapace di garantire prospettive. In un'ottica di riposizionamento del mercato dell'edilizia in Abruzzo e non solo, occorre puntare sulla formazione. Per questo stiamo portando avanti il progetto della nuova scuola edile a L'Aquila, che, salvo imprevisti, sarà aperta entro fine anno". A preoccupare il sindacato, è anche un generale rallentamento dei flussi finanziari destinati alla ricostruzione, in particolare quella pubblica, ancora al palo. Si lavora meno e dove ci sono cantieri attivi il contratto nazionale applicato non è quello dell'edilizia, con molti lavoratori irregolari e minore attenzione alla sicurezza.

"Nel settore edile non c'è solo la questione del lavoro nero -ha commentato Alessandro Genovesi- ma anche molta ‘sotto-dichiarazione’, per esempio in molti lavorano 40 ore, ma in cassa ne vengono versate la metà. Questo perché purtroppo è un settore frammentato e a rischio di infiltrazioni. Per questo la battaglia che portiamo avanti come sindacato e che portano avanti i lavoratori è quella di avere innanzitutto il rispetto del contratto, quindi corretti versamenti e rispetto delle norme sulla sicurezza. Per questo noi avevamo sperimentato a L’Aquila lo strumento del Durc ( documento unico di regolarità contributiva) congruità, che ha permesso di regolarizzare molti lavoratori e denunciare allo stesso tempo i ‘furbetti della ricostruzione’. Nel 2017 è venuto meno e noi temiamo che questo abbia portato di fatto ad un aumento del lavoro nero, ma anche all’aumento dello sfruttamento, per esempio per tutte quelle maestranze che sono regolari, ma ricattati. E tutto questo produce un effetto sugli operai, ma anche sulla qualità della ricostruzione stessa perchè dove si risparmia sui costi del lavoro, spesso, si risparmia anche sui materiali".

Di qui, le due proposte di legge tese a garantire un lavoro regolare e di qualità e a sostenere lo sviluppo delle aree colpite da eventi calamitosi: una legge regionale (che in Umbria è già realtà) che preveda l’obbligatorietà del Durc congruità come regola, non solo per la ricostruzione, ma per tutti i tipi di cantieri (indipendentemente dalla tipologia del manufatto) e una legge quadro nazionale per la prevenzione e la gestione delle emergenze post calamità, che ponga al centro anche l’urgenza di omogeneizzare l’azione legislativa in caso di eventi calamitosi. "Chiediamo anche una maggiore attenzione per le notifiche preliminari -ha aggiunto Genovesi- perché abbiamo anche un’altra contraddizione: il Comune sa che c’è un cantiere, la Asl è a conoscenza di un altro ‘pezzettino’, ma le informazioni non girano, per questo avere le notifiche preliminari in cassa edile a disposizione del sindacato e delle istituzioni vorrebbe dire mettere in trasparenza il cantiere. E dove c’è trasparenza e legalità, quasi sempre c’è anche il rispetto dei diritti dei lavoratori, dove non c’è trasparenza di solito c’è maggiore insicurezza e sfruttamento e rischio di infiltrazioni mafiose".

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l.delpapa@abruzzo.cgil.it (Redazione SPI CGIL L'Aquila) Ricostruzione Thu, 30 May 2019 20:39:39 +0000
Cgil, Cisl e Uil per L'Aquila: 1.8 milioni per un Centro di formazione e ricerca https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/cgil-cisl-e-uil-per-l-aquila-1-8-milioni-per-un-centro-di-formazione-e-ricerca.html https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/cgil-cisl-e-uil-per-l-aquila-1-8-milioni-per-un-centro-di-formazione-e-ricerca.html Cgil, Cisl e Uil per L'Aquila: 1.8 milioni per un Centro di formazione e ricerca
di Nello Avellani newtown.it. “Territori aperti: territori, lavoro e conoscenza”. E' questo il titolo dell'evento che si è tenuto stamane all’Aquila, presso l'auditorium del Parco, ed al quale sono intervenute…

Una giornata dedicata alla memoria e al ricordo ma anche alla presentazione dei progetti e delle iniziative che i sindacati hanno messo in campo (e per i quali hanno raccolto fondi cospicui grazie alla generosità dei lavoratori di tutta Italia) per aiutare il rilancio economico ed occupazionale dei territori colpiti dai terremoti.

Stamane, in particolare, sono stati illustrati i progetti nati grazie al “Fondo territori lavoro e conoscenza” che Cgil, Cisl, Uil hanno promosso in collaborazione con il Comune e l'Università dell'Aquila. Un gesto concreto quello delle tre organizzazioni sindacali che hanno raccolto 1.8milioni di euro grazie al contributo delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati con i quali sarà realizzato un Centro di documentazione, formazione e ricerca sulle calamità naturali, partendo proprio dall’esperienza del territorio e della ricostruzione de L’Aquila.

Alla manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, la rettrice dell’università dell’Aquila Paola Inverardi, il responsabile delle risorse umane della Thales Alenia Space Riccardo Podda, Davide Martina, responsabile servizio Helpdesk progetto “Territori aperti”, Claudio Pettinari, rettore dell’università di Camerino, Giovannino Anastasio, sindaco di Pizzoli, la deputata Stefania Pezzopane, l'ex presidente vicario di Regione Abruzzo Giovanni Lolli.

Il progetto: "Territori aperti. Dati, conoscenze e lavoro per il progresso delle aree colpite da calamità naturali"

Il terremoto del 6 aprile 2009 ha colpito duramente la città dell’Aquila e un numero rilevante di centri minori dell’Abruzzo interno, provocando 309 vittime e danni gravi al patrimonio urbano e alle attività economiche e sociali. Altri terremoti hanno colpito più recentemente l’Italia centrale, causando perdite molto pesanti di vite umane e notevoli danni. Il processo di ricostruzione, faticosamente iniziato, richiede ancora tempi lunghi e risorse molto ingenti. Al tempo stesso, i cantieri della ricostruzione materiale e immateriale del “cratere sismico” costituiscono un’opportunità straordinaria di valorizzazione delle energie imprenditoriali, culturali e sociali presenti nella comunità locale, o attratte dall’esterno.

La sfida è talmente impegnativa da richiedere una mobilitazione integrale delle competenze scientifiche e tecnologiche disponibili nel “sistema locale di innovazione”, costituito dai centri di ricerca, dalla comunità imprenditoriale, dalle istituzioni e dalle associazioni di cittadini. E occorre andare oltre i confini del sistema locale, valorizzando i rapporti con i centri di competenza esistenti in altre parti del territorio italiano e all’estero.

Lo strumento operativo per affrontare questa sfida è il progetto “Territori Aperti”, nato da un’idea condivisa tra il Comune e l’Università dell’Aquila e attivato grazie a un finanziamento del Fondo Territori Lavoro e Conoscenza, costituito con una sottoscrizione tra i lavoratori iscritti a CGIL, CISL e UIL.

Si tratta di un Centro interdisciplinare di documentazione, formazione e ricerca, che si porrà come nodo promotore di una rete internazionale di competenze su tutti gli aspetti della prevenzione e della gestione dei disastri naturali, nonché dei processi di ricostruzione e sviluppo delle aree colpite.

La denominazione di “Territori Aperti” intende sottolineare l’idea che le sue attività siano basate sulla collaborazione con altri sistemi territoriali esposti ai rischi delle calamità naturali, a livello nazionale e internazionale, in uno spirito di condivisione sociale dei dati, dei metodi analitici e delle competenze generate dal progetto, secondo l’approccio della Open Science e della partecipazione informata dei cittadini alle scelte politiche.

Il centro si baserà sulle competenze disponibili nell’Ateneo e nel Comune dell’Aquila, integrate da nuove figure reclutate con bandi per borse e assegni di ricerca, per posti da ricercatore a tempo determinato e contratti di collaborazione. L’inserimento del centro in una rete internazionale e la creazione di comunità interessate alle sue attività porranno le basi per la sua sostenibilità futura.

Le attività del centro si articoleranno su tre moduli:

  • Un sistema informativo integrato aperto alla condivisione sociale. Si tratta in primo luogo di costruire un sistema organico di raccolta e condivisione sociale del materiale informativo (dati, informazioni qualitative e documenti) ritenuto utile per gli obiettivi del progetto. A questo scopo saranno applicate le tecnologie più avanzate di gestione, analisi e uso sociale dei dati, a cui si avrà accesso grazie alla collaborazione del Centro con i nodi del progetto europeo SoBigData (http://www.sobigdata.eu/). Ciò consentirà di mettere a disposizione dei cittadini, delle imprese, delle organizzazioni sociali e delle istituzioni il patrimonio di dati e informazioni sui disastri naturali e sui processi di ricostruzione, attualmente disperso tra fonti diverse e spesso sotto-utilizzate. Le tecnologie di analisi dei dati usate nel progetto consentiranno l’attivazione di comunità di utenti, che potranno in questo modo migliorare le proprie conoscenze e partecipare più efficacemente alle scelte politiche. In questa prospettiva, il Centro intende anche promuovere un accordo con l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI) e la Regione Abruzzo, per dar vita a una rete tra i piccoli Comuni più esposti al rischio di calamità naturali (o più in generale caratterizzati da fragilità economiche e sociali);
  • Attività di formazione e comunicazione. Il progetto prevede un intenso programma di attività di formazione, che si svilupperanno dopo l’avvio della costruzione del sistema informativo integrato. In particolare, sarà attivato un Master destinato a dipendenti di amministrazioni di Comuni di aree interne, laureati e dottorandi sul management tecnico-amministrativo post-catastrofe nell’ambito degli enti locali. Le attività di formazione saranno integrate con iniziative di comunicazione, volte a diffondere le competenze generate dal Centro tra le comunità locali interessate, in Italia e all’estero;
  • Ricerca: una rete internazionale di competenze sullo sviluppo dei territori colpiti dalle calamità naturali La terza linea del progetto punterà a concentrare in un centro specializzato le competenze di ricerca disponibili localmente sui diversi aspetti delle calamità naturali, in modo da raggiungere la “massa critica” di risorse cognitive necessaria per valorizzare i rapporti di rete con gli altri centri italiani e stranieri attivi sugli stessi temi. Le attività di ricerca del Centro faranno un uso intensivo dei dati e delle elaborazioni rese disponibili dal sistema informativo integrato, sviluppato nel primo modulo del progetto, avvalendosi dei più recenti metodi di Applied Data Science.

 L'intervista al segretario generale Cgil, Maurizio Landini 

"In questi anni, alcune cose sono sicuramente state fatte ma ci sono ritardi consistenti". Parole di Maurizio Landini, giunto all'Auditorium del Parco dopo aver visitato con le segreterie nazionali di Cisl e Uil lo stabilimento Thales Alenia Space. "L'esperienza di Thales dimostra che se non ci si limita al contingente ma si pensa al Paese tra dieci anni, si ragiona in modo diverso: traslando alla ricostruzione, non ci si dovrebbe limitare a pensare a ricostruire com'era e dov'era ma ripensare, piuttosto, il territorio, il suo modello di sviluppo. Credo che il ritardo più grave è proprio sull'attività che doveva essere pubblica, degli investimenti pubblici. Thales dimostra che l'esperienza fatta insieme alle organizzazioni sindacali e Confindustria ha permesso di utilizzare in modo intelligente i soldi che in termini di solidarietà a volte si mettono in campo, costruendo un rapporto forte con l'Università e progettando prodotti innovativi che sono sul mercato determinando la creazione di posti di lavoro".

Del resto, subito dopo il sisma del 6 aprile 2009 le organizzazioni sindacali posero questo tema, di riflettere, "dinanzi al disastro avvenuto, come la ricostruzione avrebbe potuto rappresentare un'occasione per affrontare problemi che andavano manifestandosi; i problemi delle aree interne si era manifestati anche prima del terremoto, qui e altrove".

Servirebbe un pensiero un po' più lungo sulla qualità del lavoro e dello sviluppo, "con una idea di modifica delle regole burocratiche". E le risposte messe in campo dal Governo in questo senso, a partire dallo Sblocca cantieri, non vanno nella direzione giusta. "Siamo totalmente d'accordo con l'idea di ridurre i tempi e sburocratizzare la ricostruzione pubblica, in particolare. Anzi, a volte non si capisce il motivo per cui non si dia seguito all'intendimento. Faccio un esempio: i giovani assunti a L'Aquila e nei comuni del cratere per lavorare sulla ricostruzione, in molti casi hanno contratti a termine. Succede che queste persone, dopo un po' che lavorano e imparano, se trovano una occupazione stabile se ne vanno: ciò determina che si deve ricominciare da zero ogni volta. Investire sulla stabilità del lavoro è importante ed è un modo per ridurre i tempi. Il punto vero è che lo sblocca cantieri, così come lo chiamano, non si sta ponendo il problema di ridurre i tempi e sburocratizzare: quando si pensa di modificare il codice per liberalizzare i subappalti, non si sta lavorando per accellerare i tempi. Anzi. Tornando alla 'Lunardi', e cioé al presupposto che chi progetta, chi opera e chi controlla sono le stesse persone, ciò determina, piuttosto, corruzione, aumento dei costi e ritardi. Se si ragiona con la logica del massimo ribasso, significa che stai tagliando sulla sicurezza e sui diritti dei lavoratori che non sono affatto meccanismi di sburocratizzazione dei procedimenti".

Purtroppo, "il Governo non ci ascolta" ha aggiunto Landini. Che aggiunge: "Se guardiamo al settore delle costruzioni, abbiamo otto delle dieci più grandi imprese commissariate o in situazione di difficoltà; abbiamo imprese che hanno commesse ma che sono messe male sul piano finanziario", e lo sappiamo bene qui a L'Aquila, nel cantiere più grande d'Europa. "Una idea di politica industriale sarebbe quella di ragionare su come fai accorpamento e riorganizzi le attività: per noi sarebbe importante si costruisse un veicolo finanziario, in modo che banche e Cassa Depositi e Prestiti mettano i soldi su un'idea di riorganizzazione e unificazione d'imprese per far ripartire i cantieri". La contraddizione è che "non mancano i soldi pubblici, sono stati stanziati: il problema è che non vengono spesi".

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l.delpapa@abruzzo.cgil.it (Redazione SPI CGIL L'Aquila) Ricostruzione Sat, 06 Apr 2019 16:18:29 +0000
L'Aquila 10 anni dopo: un territorio in crisi https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/l-aquila-10-anni-dopo.html https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/l-aquila-10-anni-dopo.html L'Aquila 10 anni dopo: un territorio in crisi
Il terremoto del 6 aprile 2009 oltre alla tragedia e al dolore ha provocato ingenti danni al patrimonio immobiliare privato e pubblico ed alle attività economiche e sociali.

La provincia dell'Aquila già prima del sisma aveva subito pesantemente le conseguenze della crisi economica, laddove dai 124.000 occupati del 2007 si era passati ai 117.000 del 2008. Successivamente, dopo il terremoto, il numero di occupati in provincia è sceso al picco minimo di 107.000 al 31 dicembre 2014, con calo complessivo di 17.000 posti di lavoro. Oggi infine, secondo i dati Istat, stimiamo che il nostro territorio ha perso a partire dal 2007 circa 10.000 occupati (al 2018 risultavano circa 114.000 lavoratori), con un recupero parziale ma ancora lontano da un'effettiva ripresa occupazionale. Numeri che evidenziano il permanere di una profonda crisi del lavoro nei territori colpiti dall'evento sismico.

Ad allarmare ulteriormente sono oggi i dati relativi agli interventi a sostegno dell'occupazione forniti dall'Inps regionale. Infatti per l'intero 2018 sono state utilizzate 2.010.827 ore di cassa integrazione, contro 1.309.946 ore del 2017, con un incremento di 700.881 ore. In termini di beneficiari poi si passa da 631 a 969 unità lavorative. Comparando la situazione con le altre province abruzzesi quella dell'Aquila risulta maggiormente in sofferenza. Infatti mentre le altre vedono un calo significativo dell'utilizzo delle ore di cassa integrazione, la nostra provincia tra il 2017 e il 2018 ha visto un aumento del 53,5%. Il settore meccanico da solo ha utilizzato il 79,4% delle ore di cassa integrazione complessive. Un ulteriore allarme è riferito all'utilizzo della tipologia di ammortizzatore sociale: nel settore industriale infatti la cassa integrazione straordinaria passa da 592.958 ore del 2017 a 1.554.311 ore dell'anno scorso, con un incremento annuale del 162,13%. Questo strumento di gestione della crisi inoltre potrebbe sfociare in eventuali licenziamenti in caso di mancata ripresa dell'attività lavorativa ordinaria.

Ad aggravare la situazione economica provinciale sono i dati relativi alle richieste di disoccupazione nelle varie forme previste (ASPI-Mini ASPI-NASPI-DISCOLL), che passano dai 5.061 beneficiari del 2017 ai 7.125 del 2018: +2.064 domande di disoccupazione, con un incremento del 40,78%.

Se questa è la situazione complessiva vediamo ora, sulla base dei dati forniti dagli Uffici Speciali per la Ricostruzione e dalla Cassa Edile dell'Aquila, cosa accade nel comparto della ricostruzione a dieci anni dal sisma. Anche qui dobbiamo purtroppo registrare un significativo rallentamento nella capacità di spesa e di conseguenza del numero degli addetti nei cantieri, con una riduzione che supera il 20% delle maestranze (da circa 10.000 addetti siamo scesi oggi a 8.000) e conseguentemente da una massa salari di circa 82 milioni siamo passati a circa 70 milioni (ottobre 2017-settembre 2018) e dunque l'economia del territorio ha perso 12 milioni di denaro circolante.

Si stima inoltre che il numero medio mensile di lavoratori per impresa è di 5 addetti, e che ogni cantiere occupa in media 4,4 unità lavorative. Nella ricostruzione post-sisma 2009 il rapporto tra il costo del lavoro e l'importo complessivo dei lavori finanziati per quell'intervento è pari al 13,2 %, mentre tale percentuale media dovrebbe attestarsi al 15% secondo gli indici di congruità convenzionali della manodopera, come è previsto oggi per il cratere del sisma Centro Italia. Per questa ragione continuiamo a chiedere la reintroduzione del DURC per congruità, per poter verificare cantiere per cantiere l'indice di congruità per la manodopera, ovvero il numero di operai necessari nel cantiere in base all'importo dei lavori, uno strumento utile e necessario per contrastare il fenomeno del dumping contrattuale e del lavoro nero.

Se nella prima fase la ricostruzione privata ha visto un'accelerazione, con una capacità di spesa che ha superato il miliardo l'anno (l'importo richiesto fu di 10.851.378.878 euro, finanziato per 7.561.706.141 euro, mentre oggi ne sono stati erogati 5.584.986.452), negli ultimi anni al contrario - e in particolare dal 2017 in poi - si è registrato un pericoloso e significativo rallentamento della capacità di spesa. Se infatti per il 2012 risultavano finanziati importi per 1.314.622.979 euro, nel 2018 si passati ad un importo finanziato di appena 250.432.832 euro.

Peggio ancora va per la ricostruzione pubblica, che a dieci anni dal sisma ancora sconta tutte le criticità che hanno impedito l'apertura dei cantieri. Gli interventi pubblici portati a compimento sono infatti appena 358 rispetto ai 1.038 quantificati dopo il terremoto, per una richiesta di spesa pari 1.345.150.120 euro, di cui finanziati 1.286.707.420 euro ed erogati 462.658.530. Con un dato ancora peggiore per quel che riguarda le scuole, dove sono stati portati a conclusione soltanto 53 dei 142 interventi previsti.

Ancora una volta infine vanno sottolineate le problematiche dei dipendenti pubblici impegnati nella filiera della ricostruzione e le necessarie e complessive soluzioni normative e finanziarie per questo personale, anche al fine di scongiurare un ulteriore inesorabile esodo. Interventi che devono superare le disuguaglianze e le criticità generate in questi anni, armonizzando le leggi e i provvedimenti emergenziali finalizzati alle assunzioni del personale nelle diverse tipologie contrattuali con le attuali previsioni normative per rendere stabile il lavoro dopo dieci anni di precariato e portare all'ordinarietà contrattuale centinaia di lavoratori impegnati quotidianamente in queste attività.

Per parte nostra torniamo a ribadire che il terremoto ha interessato una parte rilevante delle aree interne dell'Abruzzo, zone già soggette a uno spopolamento dovuto a carenza di servizi sanitari, infrastrutture, trasporti, scuole e lavoro. Basti pensare che nella sola Asl della provincia dell'Aquila mancano oltre 700 unità lavorative, con la conseguente riduzione dei servizi e liste di attesa sempre più lunghe che limitano il diritto costituzionale alla cura e alla salute.

In considerazione di tutto ciò, dell'andamento economico e occupazione a seguito del terremoto, torniamo a ribadire l'urgenza di mettere in campo strumenti straordinari di intervento finalizzati alla ripresa dei territori colpiti dal sisma, a partire da un'accelerazione dei tempi e delle procedure per l'utilizzo dei fondi del 4% per il rilancio delle attività produttive, passando per un intervento straordinario che riguardi sanità, trasporti, infrastrutture, scuole e messa in sicurezza del territorio.

Come abbiamo sempre sostenuto il governo e il Parlamento devono assumere la ricostruzione del sisma del 2009 come priorità nazionale nell'agire politico quotidiano. I cittadini che vivono il nostro territorio continueranno a rivendicare una ripresa economica, sociale ed occupazionale: il diritto di poter continuare a vivere in provincia dell'Aquila. Insieme lo abbiamo fatto con manifestazioni e mobilitazioni, riportando all'attenzione nazionale le criticità che hanno attraversato le diverse fasi della ricostruzione, continueremo a farlo con forza per chiedere al Parlamento e al governo una legge quadro sugli eventi calamitosi che possa regolamentare non solo la prima emergenza ma anche la ricostruzione fisica, economica e sociale, affinché vi possa essere una vera continuità e celerità per il rilancio dei territori che subiscono eventi naturali catastrofici.

Significativo infine il dato della spesa della fase emergenziale post-sisma sostenuta dalla Protezione Civile e dal Commissario Straordinario per la gestione della prima emergenza, l'assistenza alla popolazione, gli interventi di ripristino urgenti, la costruzione degli insediamenti abitativi temporanei e gli espropri: una spesa quantizzabile in quasi 2 miliardi di euro.

Francesco Marrelli, segretario generale Cgil della provincia dell'Aquila

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l.delpapa@abruzzo.cgil.it (Redazione SPI CGIL L'Aquila) Ricostruzione Tue, 02 Apr 2019 19:38:52 +0000
Landini il 5 aprile in Abruzzo nei comuni del cratere sismico https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/landini-il-5-aprile-in-abruzzo-nei-comuni-del-cratere-sismico.html https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/landini-il-5-aprile-in-abruzzo-nei-comuni-del-cratere-sismico.html Landini il 5 aprile in Abruzzo nei comuni del cratere sismico
Un viaggio di oltre 10 tappe, attraverso 4 Regioni. Da Arquata del Tronto a Spoleto. Prosegue il percorso che la Cgil nazionale insieme alle strutture territoriali ha intrapreso fin da subito…

in percorsi di partecipazione volti a riorganizzare i servizi primari, a contrastare lo spopolamento e l’impoverimento delle aree interne del cratere, a promuovere lo sviluppo locale.

Partirà giovedì 4 aprile da Arquata del Tronto e si concluderà il 6 aprile a Spoleto l’itinerario promosso dalla Cgil tra i comuni del centro Italia colpiti dal sisma.

Sarà l’occasione per il segretario generale Maurizio Landini di incontrare sindaci, associazioni, cittadini, lavoratori e pensionati e fare insieme un bilancio sulla ricostruzione post-terremoto, a quasi tre anni dalla prima scossa che ha colpito un vasto territorio.

Il 5 aprile a L’Aquila, alle 10, presso l’Auditorium del Parco, Cgil, Cisl e Uil promuovono unitariamente il convegno dal titolo ‘Territori aperti: territori, lavoro e conoscenza’ al quale parteciperanno i tre segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo. Nel corso dell’iniziativa, organizzata a dieci anni dal terremoto che ha distrutto il capoluogo abruzzese, verranno presentati i progetti nati grazie al ‘Fondo territori lavoro e conoscenza’ di Cgil, Cisl, Uil in collaborazione con il Comune e con l’Università degli Studi dell’Aquila.

Alla manifestazione parteciperanno tra gli altri il sindaco Pierluigi Biondi, la rettrice dell’università dell’Aquila Paola Inverardi, il responsabile delle risorse umane della Thales Alenia Space, Riccardo Podda; Davide Martina, responsabile servizio Helpdesk progetto “Territori aperti”, Claudio Pettinari, rettore dell’università di Camerino, e Giovannino Anastasio, sindaco di Pizzoli.

Gli appuntamenti proseguono: alle 15.30 a Castelli (Istituto d’Arte) e alle 17.30 a Teramo (sala Ipogea - Piazza Garibaldi).

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l.delpapa@abruzzo.cgil.it (Redazione SPI CGIL L'Aquila) Ricostruzione Sat, 30 Mar 2019 14:20:04 +0000
Ricostruzione bloccata: il territorio più vicino alla mobilitazione generale https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/ricostruzione-bloccata-il-territorio-piu-vicino-alla-mobilitazione-generale.html https://www.spicgilabruzzomolise.it/l-aquila1/attivita/ricostruzione/ricostruzione-bloccata-il-territorio-piu-vicino-alla-mobilitazione-generale.html Ricostruzione bloccata: il territorio più vicino alla mobilitazione generale
La Cgil dell'Aquila nei mesi scorsi aveva denunciato il rischio di un grave stallo nei processi ricostruttivi del sisma 2009.

Avevamo denunciato, sulla base dei dati forniti dagli uffici competenti e dal sistema delle casse edili, un significativo rallentamento nella capacità di spesa, corrispondente anche a una riduzione di circa il 20% delle maestranze impegnate nei cantieri della ricostruzione.

Avevamo inoltre sottolineato l'eccessiva lentezza della ricostruzione pubblica e il fenomeno del dumping contrattuale a cui ricorrono molte imprese.

Avevamo altresì posto all'attenzione dei decisori politici e sociali la necessità di interventi normativi urgenti legati a due temi fondamentali. Il primo rappresentato dall'urgenza di reintrodurre il DURC per congruità onde consentire, come accaduto fino a dicembre 2016, di verificare cantiere per cantiere l'indice di congruità per la manodopera, ossia il numero di operai necessari in un cantiere in base all'importo dei lavori.

Avevamo anche sottolineato, ancora una volta, la problematica dei dipendenti pubblici impegnati nella filiera della ricostruzione e le soluzioni normative e finanziarie necessaria per tale personale, anche al fine di scongiurarne un inesorabile esodo. Interventi che superassero le disuguaglianze e le criticità generate in questi anni, armonizzando le leggi e i provvedimenti emergenziali finalizzati alle assunzioni del personale nelle diverse tipologie contrattuali per portare all'ordinarietà contrattuale centinaia di lavoratori.

Inoltre abbiamo sollecitando una discussione che risolvesse l'incertezza che si è ulteriormente generata a seguito della soppressione degli Uffici Territoriali per la Ricostruzione costituiti nei Comuni Capofila delle Aree Omogenee. Detto ciò, abbiamo avuto conferma della fondatezza delle nostre preoccupazioni anche dai dati della Cassa Edile riferiti all'ultimo semestre (e riguardanti ovviamente i cantieri) che certificano un ulteriore calo degli addetti pari a circa il 15% rispetto allo stesso semestre dello scorso anno. Avevamo tra l'altro sottolineato le gravi conseguenze legate alla immediate scadenze dei titolari degli Uffici Speciali per la Ricostruzione e la mancata individuazione, da parte del governo, di un referente politico dedicato alla ricostruzione 2009. La scadenza dei titolari sta generando però un'inevitabile confusione, quindi non è ammissibile un'interruzione delle responsabilità e della titolarità degli uffici per la ricostruzione.

Quanto sinora descritto ha determinato un naturale rallentamento della ricostruzione, che con questi problemi e scadenze è diventato un vero e proprio blocco.

Apprendiamo inoltre della convocazione dell'assemblea dei sindaci del cratere 2009 e dei sindaci dei comuni fuori cratere, allo scopo di affrontare questi problemi e chiedere nuovamente al governo di provvedere ai provvedimenti necessari e alle decisioni che servono per un'immediata ripresa dei processi ricostruttivi.

Come abbiamo sempre sostenuto il governo e il Parlamento devono assumere la ricostruzione del sisma del 2009 come priorità nazionale nell'agire politico quotidiano. I cittadini che vivono il nostro territorio, gravemente ferito dagli eventi sismici, continuano a rivendicare una ripresa economica, sociale e occupazionale; lo hanno fatto ieri come oggi, con manifestazioni e mobilitazioni, riportando all'attenzione nazionale le gravi criticità che hanno attraversato le varie fasi della ricostruzione. In assenza di risposte certe siamo pronti a lanciare una grande mobilitazione generale a sostegno di queste rivendicazioni.

Cgil L'Aquila           Fp Cgil provincia dell'Aquila             Fillea Cgil provincia dell'Aquila

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l.delpapa@abruzzo.cgil.it (Redazione SPI CGIL L'Aquila) Ricostruzione Wed, 07 Nov 2018 16:45:21 +0000