Pubblicata il primo maggio 201 su Dialoghi Mediterranei periodico bimestrale dell'Isituto euroarabo di Mazara del Vallo.
Nel cuore delle montagne molisane, Castel del Giudice spicca nel verde dei boschi, vicino al fiume Sangro, al confine con l’Abruzzo. Un paese dell’Appennino, emblema di quelle aree interne spopolate ma capaci non solo di resistere bensì di rinascere. Una rinascita nata dall’alleanza tra amministrazione comunale e cittadini, quei pochi che erano rimasti quando Lino Gentile, dottore commercialista, è diventato sindaco alla vigilia del 2000. Tra i suoi primi atti ci fu la convocazione di un’assemblea cittadina per proporre di trasformare il palazzo che ospitava le scuole, materna ed elementare, chiuse per mancanza di alunni, in residenza per anziani e per disabili. È stato quello il punto di partenza per un’inversione di rotta. Poi sono arrivati il meleto biologico, grazie al recupero di terreni incolti e di colture autoctone, e l’albergo diffuso che ha trasformato decine di stalle cadute in disuso in hotel. In una intervista di qualche anno fa il sindaco ha detto «Abbiamo pensato di trasformare le debolezze in punti di forza». continua a leggere