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7 settembre 2010 Spi Cgil e Inpdap: restituzione Irpef

  • Set 07, 2010
  • By  Redazione
Pubblicato in Ricostruzione
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Un documento Cgil al quale non è stato dato sufficiente risalto è stato diffuso nelle ultime ore: una delegazione dello SPI Cgil provinciale dell'Aquila insieme ad alcuni membri del comitato Pensionati Inpdap costituitosi ad Avezzano, ha infatti

incontrato ad Avezzano la Direttrice dell’ufficio delle entrate e all’Aquila la direttrice dell’Inpdap Provinciale (che si presuppone sia la stessa persona che qualche tempo fa in una animosa lettera sostenne la assoluta aquilanità dell’Inpdap ipotizzando una certa qual contrarietà ad ogni decentramento). «Contemporaneamente si teneva a Sulmona un presidio presso la sede dell’Inpdap, dice la Cgil.- Ad entrambi i dirigenti sono state nuovamente esposte le difficoltà dei pensionati ad ottemperare al dispositivo dell’ Inpdap per la restituzione dell’Irpef gennaio-giugno 2010 che, nella sua ultima versione (un quinto della pensione mensile), risulta ancora troppo pesante soprattutto per le pensioni più basse.

Nonostante la disponibilità degli stessi, è risultato evidente che sarà necessario sottoporre il problema alle direzioni nazionali competenti dell’Agenzia delle entrate ed dell’Inpdap (si sostiene nel documento Cgil che, dunque, ancora una volta conferma la tendenza centralistica degli Istituti che dovrebbero invece muoversi in senso opposto ndr). A tal fine lo SPI Cgil provinciale si attiverà affinché la questione venga affrontata dalle proprie strutture nazionali.

Per quanto riguarda la rateizzazione dell’Irpef sospesa nel 2009, si comunica che sia l’Inps che l’ Inpdap stanno predisponendo la modulistica per consentire ai pensionati di richiedere all’Ente pensionistico di competenza di trattenere dalle erogazioni mensili e di versare all’erario l’importo dovuto. E’ questo un primo risultato che evita ai pensionati di compilare gli F24 e di recarsi ogni mese alle poste».

E’ bene ribadire la necessità di mantenere in vita i comitati di pensionati sorti attorno alla problematica affinché si giunga ai seguenti obiettivi:

1) apertura permanente di uno sportello ad Avezzano ed uno a Sulmona affinché chi viene da Balsorano o da Roccapia (ad esempio) non debba recarsi all’Aquila

2) istituire un call center (anche senza numero verde) che può stare anche all’Aquila al quale però qualcuno si degni di rispondere nelle ore di ufficio (poiché è provato con testimoni che l’ufficio aquilano dell’Inpdap è difficilmente raggiungibile al telefono)

Il Messaggero 6/09/2010

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